La curiosità e il Leader
Iniziamo da una semplice analisi:
La curiosità si scatena in me partendo da una voce "dentro la testa" che mi parla e mi propone di scavare in quella situazione perché sicuramente lì troverò la spiegazione? Quella voce che sa sempre tutto e offre sempre una logica sul perché qualcuno mi sta fregando, o sul perché sicuramente lì troverò la felicità? Ed è esattamente la voce che mi mette in condizione di aspettativa e che mi conduce immediatamente ad avere un'emozione positiva o negativa?
La curiosità si potrebbe anche scatenare senza una ragione logica. Ad un certo punto ti trovi lì e magicamente, senza voci dentro la testa, la soluzione ti si propone chiara: un'unica immagine nitida che per te ha un significato completo. Questa comprensione è chiara dentro di te ma la difficoltà sta nel calare la tua soluzione sul piano materiale e farla comprendere agli altri, perché? Perché non è una soluzione logica ma è una soluzione attinta dal tuo intuito, dalla parte superiore di te.
Qual è la differenza tra le due?
La prima attinge solo alla logica per cui la tua curiosità sarà vincolata a poche razionali soluzioni che porteranno unicamente a scegliere sulla base di paletti legati al passato o aspettative per il futuro. Queste soluzioni porteranno unicamente a scelte che si manifesteranno come fallimentari.
La seconda attinge dall'intuito, la parte di noi che non ha limiti, non ha vincoli, sa sempre cosa è meglio per noi e che ci conosce in modo profondo. La curiosità che nasce da qui è esattamente quella che ci porterà ad evolvere, a creare e a costruire senza limiti. È quella parte che ci fa entrare nel "Flow", come dicono in neuroscienza. È l'artista che, bendato, crea il suo capolavoro. Colui che non ha bisogno di occhi perché sente sempre in che direzione andare. È questo il leader di domani e il domani è oggi.
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