La mente che mente?
Facciamo un esercizio insieme!
Poniamo però una prima condizione: possiamo dichiarare che, in generale, ci nutriamo sufficientemente bene e non ci mancano le risorse.
Ora: proviamo ad attendere il momento in cui ci viene fame e il nostro stomaco inizia ad agitare la nostra esistenza. I morsi di fame si fanno sempre più fastidiosi e la nostra attenzione continua a spostarsi li innervosendoci senza nemmeno che ce ne rendiamo conto. Magari siamo anche cosi fortunati che ci viene acidità di stomaco o mal di testa e il gorgoglio ci fa imbarazzare durante una riunione. Tipico no?
Ricordiamoci della condizione iniziale: non soffriamo di mal nutrizione e anche se sono passate più di tre ore da quando abbiamo mangiato l'ultima volta, la logica ci conferma che non moriremo di fame, per cui escludiamo il pericolo di vita.
A questo punto facciamo una prova: - chiudiamo gli occhi e iniziamo ad osservare cosa ci sta accadendo - sempre ad occhi chiusi osserviamo il nostro respiro, ci accorgiamo che è corto, a volte affannato e arriva solo alla bocca dello stomaco - ora proviamo a respirare solo con il naso sia in inspirazione che in espirazione - e quando ce la sentiamo, iniziamo a portare il respiro più giù, accompagniamolo fino alla pancia, quasi ad arrivare fino alla fine della colonna vertebrale - restiamo lì qualche istante, inspirando ed espirando dal naso - magia! ci accorgeremo che i morsi di fame sono scomparsi - come mai?
Bella domanda! Che ci sia qualche collegamento con il modo in cui usiamo il nostro cervello?
Il nostro cervello che funzioni ha? Perchè il nostro cervello ha un emisfero sinistro e uno destro? Fino ad oggi non ce ne siamo mai occupati ma, non sarebbe interessante comprendere come funzioniamo per poter di conseguenza utilizzare ciò che ci appartiene in maniera fattiva e non subirlo?
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